Come accennato, gli ovoli prediligono le zone lievemente secche, ventilate e ben soleggiate poste a latitudini non superiori ai 1000metri.
I sottoboschi costituiscono il loro habitat ideale, specie se protetti da alti castagni o grandi querce, mentre è più rara la crescita di questi funghi sotto alberi di pino ed aghifoglie in genere.
Per queste sue preferenze ambientali, l'ovolo gresce maggiormente nel sud Italia, mentre va via via rarefacendosi man mano che ci si sposta verso latitudini maggiori.
La raccolta intensiva ed indiscriminata sta però portando questo prelibatissimo fungo a scoparire divenendo sempre più raro di anno in anno anche nelle zone in cui, un tempo, risultava essere più abbondate.
La progressiva scomparsa dell'ovulo è però da imputare non solo alla massiccia raccolta, ma anche e soprattutto alla raccolta di esemplari non ancora maturi: questo comporta l'impossibilità, per le spore del fungo, di liberarsi e, quindi, di riprodurre la spece.
Questa pratica, per la quale si raccolgono ovuli non ancora sviluppati, può rivelarsi pericolosa non solo per l'ambiente e la sopravvivenza della specie, ma anche per l'uomo poichè, in questa sua forma, l'ovolo buono può essere facilmente confuso con altri funghi, della stessa specie, del tutto simili nell'aspetto ma assai pericolosi poichè velenosi o, addirittura, mortali.